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Opera a favore di tutte le donne, di ogni età, che subiscono maltrattamenti e violenze e cercano un aiuto Numero nazionale di pubblica utilità antiviolenza 1522
Opera a favore di tutte le donne, di ogni età, che subiscono maltrattamenti e violenze e cercano un aiuto.
Piazza del Popolo, 15 - tel. 0438 569451/450 - fax 0438 569452
email centroantiviolenza@comune.vittorio-veneto.tv.it
Numero nazionale di pubblica utilità antiviolenza 1522
Il Centro Anti Violenza di Vittorio Veneto nasce nel 2015 come esito del confronto, attuato nell'ambito del Tavolo Interistituzionale sulla violenza domestica e lo stalking voluto dalla Conferenza dei Sindaci dell'allora Azienda ULSS 7, tra i vari soggetti che sono a contatto con le vittime della violenza e si innesta sull'esperienza dello Sportello Donna cittadino, attivo dal 2005.
Il progetto si è concretizzato grazie alle risorse messe a disposizione da un bando regionale e dal Comune di Vittorio Veneto.
Obiettivi
Il Centro Anti Violenza si pone l’obiettivo di intercettare una gamma di bisogni che oggi non trova adeguate risposte nei servizi territoriali, così che le competenze specifiche degli operatori del CAV possano essere fruibili sia dai soggetti vittime di violenza, sia dagli altri soggetti istituzionali (Sportello Donna, Servizi Sociali comunali, Consultori Familiari, Pronto Soccorso, Forze dell’Ordine…).
Tipologie di attività
La tipologia di attività che si intende realizzare attraverso le varie figure professionali che vi opereranno (psicologo, avvocato, formatore, supervisore) è raggruppabile in quattro grandi filoni:
1. di tipo collettivo: curare e promuovere una cultura del rispetto; informare sulle nuove opportunità offerte dal territorio promuovendo nello specifico il Centro Antiviolenza; attivare canali di comunicazione, specie tra le giovani generazioni, con l’obiettivo di prevenire il fenomeno facendo emergere modelli culturali e stereotipi che ne sono alla base;
2. di tipo individuale/assistenziale: accoglienza, ascolto, approfondimento valutativo, breve presa in carico, accompagnamento verso altri servizi. Centrale è l’azione di accoglienza e ascolto, che deve sostenere la donna in un percorso di rafforzamento personale per riconquistare fiducia in se stessa e riprendere il controllo della propria vita;
3. di tipo indiretto: mappatura e monitoraggio del fenomeno, sia nelle sue dimensioni quantitative che culturali. Particolarmente importante risulterà il lavoro sinergico con i servizi territoriali, il mondo del volontariato e le forze dell’ordine;
4. di tipo formativo: attivazione di percorsi di formazione continua, anche in ambito giuridico, per assistenti sociali comunali, operatori di altri enti, del terzo settore e volontari. Verrà attivato altresì un percorso di supervisione al fine di una verifica delle procedure attuate.