Descrizione
Il Museo della Battaglia è nato dalla donazione fatta da un ragazzo del '99, il vittoriese Luigi Marson (1899-1952); venne inaugurato nel 1938,nella ricorrenza del ventennale della Vittoria, e la sede fu individuata nel cinquecentesco palazzo della Comunità di Ceneda che nel 1866, a seguito dell'unificazione degli antichi comuni di Serravalle e di Ceneda nella nuova città di Vittorio Veneto, aveva perso la sua originaria funzione civica.
Il Museo della Battaglia che dal 1938 è rimasto inalterato nell’allestimento si è invece arricchito di moltissimi reperti, oggetti e documenti.
Tra il 2012 ed il 2014, a seguito di un importante finanziamento europeo e regionale, l’edificio ed il museo hanno subito un radicale intervento di restauro e di riallestimento.
Ora il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto si articola su tre piani, ciascuno con un tema legato alla Grande Guerra.
Al piano terra la trincea, dove, lungo un tortuoso ed immersivo percorso si vengono a conoscere i diversi aspetti della vita trascorsa in questi angusti spazi.
Al secondo livello il tema dell’occupazione che ha interessato, tra novembre del 1917 e ottobre del 1918 una gran parte dell’Italia del Nord, con particolare riferimento all’area della sinistra Piave: proclami degli occupanti, modi di vita, curiosità, tragedie e peculiarità di questo breve ma intenso periodo della storia italiana. A questo piano è visitabile anche una saletta denominata l’Armeria che conserva un gran numero di armi e munizioni raccolte dal fondatore del Museo Luigi Marson.
Al terzo piano, la Battaglia finale, cosiddetta Battaglia di Vittorio e il mito che attorno ad essa è cresciuto negli anni successivi. Le sale dell’ultimo livello ripropongono, inoltre, il tema dell’allestimento originario, così da non perdere la memoria della prima collezione, con le bacheche restaurate e i metodi espositivi di allora.
Infine, la sala un tempo detta della Vittoria, oggi riconosciuta come Aula Civica Cenedese ha riacquistato la sua funzione di luogo di incontri, con lo spettacolare scenario delle decorazioni di Giovanni De Min che nel 1844 ha dipinto storie di Ceneda e la gloria di Ferdinando I d’Asburgo.