Si dice che all’ultima sposa entrata in casa spettasse l’impegno della cura dei bachi da seta. Una grossa responsabilità, che metteva alla prova la nuova arrivata. E le donne erano preparate a farsi carico di tutti i ruoli richiesti. Dalle bambine “sprote” alle anziane educate alla mestizia, il percorso di formazione al femminile, nella campagna veneta fino alla metà del Novecento, seguiva delle regole precise e funzionali alla sopravvivenza delle grandi famiglie più o meno patriarcali...
In occasione della «Giornata internazionale della donna», il Museo del Baco da Seta di Vittorio Veneto propone una serata di storie al femminile, ma non solo… Racconti e immagini storiche daranno il via a uno scambio di ricordi personali e di famiglia collegati al tema della seta e dei bachi con la conferenza “partecipata” di Elisa Bellato, antropologa e curatrice dell’allestimento del museo inaugurato nel 2010, di cui poi condurrà anche la visita guidata.
A conclusione, verrà offerto un brindisi dalla cooperativa Terra Fertile, che gestisce i servizi al pubblico del museo.
«Quale modo più significativo per celebrare questa importante ricorrenza”, dice l’Assessore Uliana, “se non con uno specifico ed interessante approfondimento sul contributo fondamentale dato dalle donne nella storia sociale ed economica del nostro territorio», conclude.
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria (tel. 3351984964, museobaco@terrafertile.org); www.museobaco.it.
Storie di donne d’altri tempi e di bachi da seta
Venerdì 8 marzo, alle ore 18, al Museo del Baco da Seta di Vittorio Veneto
Data di Pubblicazione
04 marzo 2024
Tipologia
Comunicato stampa